Recensione “Buonanotte, signor Lenin” di Tiziano Terzani

Recensione “Buonanotte, signor Lenin” di Tiziano TerzaniBuonanotte, signor Lenin di Tiziano Terzani
Pubblicato da: TEA il 01/03/2004
Generi: Letteratura di Viaggio, Saggistica
Pagine: 413
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Nell'agosto 1991 Tiziano Terzani si trova lungo il corso del fiume Amur, in Siberia, con una spedizione sovietico-cinese, quando apprende la notizia del golpe anti-Gorbačëv che ha appena avuto luogo a Mosca. Decide di intraprendere subito, questa volta da solo, il lungo viaggio che in due mesi lo condurrà, attraverso la Siberia, l'Asia centrale e il Caucaso, fino alla capitale. Un'esperienza eccezionale, fissata negli appunti, nelle riflessioni e nelle fotografie che compongono questo libro, una testimonianza in presa diretta di un evento epocale, una galleria di individui e popoli diversi, un panorama di città leggendarie, di luoghi sconosciuti e abbandonati ai margini della storia, di vestigia del passato e di segnali del nuovo che avanza. Un viaggio, e un libro, che ci ha consegnato l'istantanea del tramonto definitivo dell'impero sovietico.


Dopo aver letto ed apprezzato Un indovino mi disse, sempre di Terzani, decisi di recuperare il resto della sua bibliografia. Con soli due anni di ritardo ho così acquistato Buonanotte, signor Lenin nella  nuova edizione edita da TeA (Collana Opere di Tiziano Terzani). Il libro è un diario di viaggio/racconto giornalistico dei giorni successivi alla fine del comunismo visti da alcuni stati dell’URSS diventati poi indipendenti. Cerca quindi di capire come la fine del comunismo si ripercuote sulle vite della gente comune.

Il libro è scritto egregiamente e risulta scorrevole e godibile, nel classico stile di Terzani. Il libro, oltre alla narrazione dell’avventura dell’autore, contiene in giusta quantità anche descrizioni dei luoghi da lui visitati e spiegazione di avvenimenti storici rilevanti. Grazie al suo stile – e al fatto di non essere mai prolisso – niente di tutto ciò risulta pesante o noioso. Le descrizioni ci immergono nelle situazioni e nei luoghi come il migliore dei diari di viaggio. Il contenuto del libro è sempre eccelso.

Le uniche critiche che sono costretto a fare sono relative all’edizione. Per gusto personale, preferisco lo stile delle copertine della vecchia edizione (per intenderci, quelle con foto di Terzani e il suo nome colorato, collana Opere di Tiziano Terzani Pocket). Queste copertine non sono di per sé male, ma preferivo quelle più “realistiche”.

Molte pagine hanno le lettere in simil-grassetto, problema evidentemente dovuto a sbavanture in stampa. Gli errori ortografici sono minimi e irrilevanti, nulla di grave. Avrei veramente gradito la presenza di un glossario dei nomi, sia delle persone che delle città, e di una mappa rappresentante il viaggio di Terzani.

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