Recensione “Freeman’s. Scrittori dal futuro” di John Freeman

Recensione “Freeman’s. Scrittori dal futuro” di John FreemanFreeman's. Scrittori dal futuro di John Freeman, Sara Reggiani, Damiano Abeni, Umberto Manuini, Leonardo Taiuti, Mieko Kawakami, Claire Vaye Watkins, Andrés Felipe Solano, Nadifa Mohamed, Solmaz Sharif, Diego Enrique Osorno, Elaine Castillo, Mariana Enríquez, Ishion Hutchinson, Sunjeev Sahota, Athena Farrokhzad, Samanta Schweblin, Garnette Cadogan, Valeria Luiselli, Ocean Vuong, Heather O'Neill, Johan Harstad, Tania James, Sayaka Murata, Édouard Loius, Daniel Galera, David Searcy, Dinaw Mengestu, Pola Oloixarac, Fiona McFarlane, Marius Chivu, Xu Zechen, A Yi
Serie: Freeman's #1
Pubblicato da: Edizioni Black Coffee il 15/02/2018
Generi: Antologia
Pagine: 224
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

"Scrittori dal futuro" è il primo numero dell'edizione italiana della rivista letteraria "Freeman's", e il quarto di quella americana. I primi tre numeri proponevano contenuti inediti di nuove voci e autori già noti (Haruki Murakami, Colum McCann e Aleksandar Hemon e molti altri) sotto forma di piccole antologie, ciascuna dedicata a un tema: arrivo, casa, famiglia. In questo numero speciale, "Freeman" abbandona momentaneamente la progressione per associazioni tematiche e, basandosi su consigli di editor, critici, traduttori e autori internazionali, propone una lista di ventinove fra poeti, saggisti, romanzieri e scrittori di racconti che nell'attuale clima di chiusura ed esclusione sono riusciti a guardare al di là delle barriere di identità nazionale, età o genere cui la loro opera verrebbe normalmente ascritta, per rivendicare il diritto a fare della scrittura uno strumento di comunicazione globale.


Freeman’s. Scrittori dal futuro è una raccolta di racconti brevi o di estratti curata da John Freeman.

Il tema di questa raccolta dovrebbero essere gli scrittori dal futuro, coloro che “nell’attuale clima di chiusura ed esclusione sono riusciti a guardare al di là delle barriere di identità nazionale, età o genere […] per rivendicare il diritto a fare della scrittura uno strumento di comunicazione globale“, citando la quarta di copertina.
Personalmente dissento da questa definizione, poiché i temi più presenti in ogni racconto sono la tristezza, l’angoscia e la depressione. Tutte le storie mettono tristezza al lettore, nessuna di essa è minimamente allegra o comica.
Leggere questo libro è stato difficile, non penso fosse il momento adatto per me.

A parte ciò, le storie sono tutte di buona qualità. Nessuna mi è sembrata eccelsa, ma allo stesso tempo nessuna mi è sembrata pessima.
Le antologie non mi entusiasmano, a volte le trovo addirittura confusionarie visto il fatto che si leggono storie diverse in breve tempo (un po’ come in Hyperion).

Edizione

Black Coffee ormai la considero sinonimo di qualità e questo libro non fa eccezione. Seppur diverso dagli altri libri della casa editrice, anche questo stile mi è piaciuto parecchio. Ottima la qualità della copertina e della carta.

Conclusioni

Una lettura dai toni molto tristi e angoscianti, ma dalla qualità buona.

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