Recensione “Freeman’s. Potere” di John Freeman

Recensione “Freeman’s. Potere” di John FreemanFreeman's: Potere di John Freeman, Elif Shafak, Leïla Sliman, Lan Samantha Chang, Margaret Atwood, Aleksandar Hemon, Eula Biss, Etgar Keret, Nimmi Gowrinathan, Tracy K. Smith, Aminatta Forna, Julia Alvarez, Jaime Cortez, Nicole Im, Barry Lopez, Patrick Hilsman, Chris Russell, Eka Kurniawan, Édouard Louis, Ben Okri, Tahmima Anam, Jenni Fagan, Josephine Rowe, Kanako Nishi, David Mitchell, Deborah Landau, A Yi, Damiano Abeni, Massimiliano Bonatto, Marina Calvaresi, Mario A. Galasso, Umberto Manuini, Francesca Pellas, Leonardo Taiuti
Serie: Freeman's #2
Pubblicato da: Edizioni Black Coffee il 15/03/2019
Generi: Antologia
Pagine: 214
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Cosa significa la parola «potere» oggi? Come si manifesta, in quali ambiti? Che sia tra marito e moglie, soldato e civile, osservatore e osservato, una cosa è certa: il potere non ha mai smesso di esercitare il suo fascino sull’essere umano. Il secondo numero dell’edizione italiana di Freeman’s si interroga su come operi nel mondo odierno e chi abbia l’ultima parola in un’epoca di disordini sociali.
Accostando l’opera di scrittori esordienti, quali Nicole Im, Jaime Cortez e Nimmi Gowrinathan, a quella di autori celebrati in tutto il mondo come Margaret Atwood, Etgar Keret e Aleksandar Hemon, Freeman’s. Potere scava in profondità nel cuore della questione, sfidando il lettore a rivedere i propri assunti e considerare nuove sfumature di complessità. Il risultato è un compendio di straordinaria vitalità e finezza.


Potere è il tema della seconda antologia di racconti e poesia curata da John Freeman. Rispetto alla prima raccolta, Scrittori dal futuro, questa l’ho trovata molto più definita per quanto riguarda i contenuti, seppur il termine “Potere” rimane molto generico e di definizione variabile a seconda dell’autore.

La lettura è stata più scorrevole rispetto al primo e ho trovato molto interessanti vari racconti, molti più rispetto ad altre raccolte. Stavolta mi sono imposto di saltare direttamente quei testi che già dalla prima pagina non mi ispiravano. Questo mio nuovo atteggiamento ha fatto sì che la lettura fosse più piacevole e meno forzata, facendomi apprezzare maggiormente questa antologia.

In media la qualità delle storie mi è sembrata maggiore, ma questo può anche essere dato dal fatto che ho saltato quelle poco interessanti.
Diciamo quindi che, tra quelle che ho letto, mi sono sembrate tutte molto ben scritte e interessanti. Si notano di meno gli estratti, laddove nel primo spesso i racconti venivano interrotti in modo così brusco da far sentire pesantemente la mancanza del resto del libro originale.

Rimane comunque un’antologia, con racconti di qualità altalenante, come succede sempre.

In conclusione, Potere è stata un’antologia che ho apprezzato maggiormente rispetto ad altre raccolte lette in precedenza.

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