Recensione “Hyperion” di Dan Simmons

Recensione “Hyperion” di Dan SimmonsHyperion di Dan Simmons
Serie: Canti di Hyperion #1
Pubblicato da: Fanucci il 17/01/2018
Generi: Fantascienza
Pagine: 536
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Nel 2700 gli esseri umani, grazie allo sviluppo della tecnologia dei teleporter, si spostano istantaneamente nella galassia, ma un terribile esperimento, il Grande Errore, ha causato la distruzione della Terra e la diaspora dell’uomo nello spazio, dando vita così a una nuova federazione che unisce tutti i mondi abitati: l’Egemonia dell’Uomo. Alla vigilia dell’Armageddon, sette pellegrini affrontano un ultimo viaggio verso Hyperion, in cerca delle risposte agli enigmi della loro vita. Ognuno di loro deve raccontare agli altri la propria storia, per farsi conoscere e dimostrare di non essere una spia. I racconti dei sette ruotano intorno ai mondi e alle difficoltà che circondano lo spazio: dalla minaccia degli Ouster, discendenti dei primi coloni che fanno a meno della tecnologia, al ruolo della Chiesa Shrike, temuta da tutti. E in questi racconti, di una bellezza sfolgorante, sta la chiave che permetterebbe loro di salvare l’umanità.


Leggere Hyperion si è rivelata una fatica non indifferente. Pietra miliare della narrativa fantascientifica e libro vincitore di innumerevoli premi letterari, evidentemente il numero di questi ultimi è direttamente proporzionale alla noia che proverò durante la lettura. Ho impiegato quasi due mesi per leggerlo, eppure ho deciso di non abbandonarlo per via della curiosità che è riuscito a trasmettermi.

Trama

Hyperion narra la storia dei vari protagonisti tramite l’utilizzo di flashback, i quali riempiono buona parte del libro.
Questi personaggi devono effettuare un viaggio diretti verso un mostro/dio e nel corso del loro viaggio scopriremo i motivi per cui sono collegati a tale entità. Ogni flashback viene narrato con lo stile della persona parlante, il che significa che abbiamo storie estremamente logorroiche miste a storie quasi scorrevoli.

Ogni storia inizia in modo lentissimo, dovendo introdurre da zero personaggi, ambienti ed eventi, e quando inizia a farsi un po’ interessante si conclude. Inoltre la prima storia, quella del Sacerdote, è la più lunga, pesante e noiosa di tutte e sei le storie. Non un ottimo inizio devo dire.

Una nota particolare va al finale non esistente. Hyperion non ha un finale, il libro si conclude proprio nell’attimo in cui poteva riscattarsi e farmi cambiare idea. Tutto viene lasciato in sospeso in favore del seguito, La caduta di Hyperion. Per questione di principio non acquisterò il seguito, ma leggerò la trama online (Nota: Ad oggi, Febbraio 2020, non trovo più i libri singoli, ma sarei pure costretto ad acquistare il mattone Mondadori con il ciclo completo).

Worldbuilding

Dan Simmons ha creato un universo di notevoli dimensioni e ricco di elementi da lui inventati, come sistemi politici, popoli, tradizioni, oggetti e molto altro.
Purtroppo niente di tutto ciò ci viene descritto chiaramente, ma viene tutto accennato. Questo è sicuramente un modo valido per costruire un mondo inventato, ma è poco piacevole iniziare la lettura e venire travolti da decine e decine di termini sconosciuti, parole a cui non ci è possibile collegare né un’immagine né una descrizione basilare.

Personaggi

Hyperion basa tutto sui racconti delle vite dei protagonisti e, ironicamente, pochi di loro sono interessanti e memorabili. Alcuni di loro non hanno interazioni o dialoghi utili al di fuori del loro racconto (Sol Weintraub, Brawne Lamia, Padre Lenar Hoyt), altri sono totalmente inutili (Het Masteen).

Conclusioni

Un libro ricco di elementi interessanti a livello fantascientifico, tant’è che comprendo appieno il perché dei vari premi ricevuti. Purtroppo però l’ho trovato molto noioso e lento. Inoltre si è obbligati ad acquistare un secondo libro per avere un’esperienza di lettura completa, cosa piuttosto sgradevole.

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