Recensione “Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo” di Aldous Huxley

Recensione “Il mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo” di Aldous HuxleyIl mondo nuovo / Ritorno al mondo nuovo di Aldous Huxley
Pubblicato da: Mondadori il 26/03/2021
Generi: Classico, Distopia, Fantascienza
Pagine: 377
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Scritto nel 1932, Il mondo nuovo è ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. Il culto di Ford domina la società mentre i cittadini, concepiti e prodotti industrialmente in provetta, non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Produrre, consumare.
E, soprattutto, non amare.
Un libro visionario, dall’inesausta forza profetica, sul destino dell’umanità. E sulla forza di cambiarlo.
Al romanzo, qui per la prima volta accompagnato dalla fondamentale Prefazione che lo stesso autore scrisse nel 1946, segue la raccolta di saggi Ritorno al mondo nuovo (1958) nella quale Huxley tornò a esaminare le proprie intuizioni alla luce degli avvenimenti dei decenni centrali del Novecento.


Il mondo nuovo di Aldous Huxley è uno di quei libri distopici che viene sempre consigliato insieme a 1984 di George Orwell, ma che per qualche motivo non mi ero mai deciso di leggere, seppur presente nella mia libreria da anni.

Distopia o Utopia?

Il futuro de Il mondo nuovo si presenta quasi come un’utopia. Tutti gli uomini sono sempre felici, tutte le malattie sono state debellate, rendendo possibile solo una morte naturale per vecchiaia. L’elemento distopico del romanzo consiste proprio in questa perenne felicità, ottenuta tramite un condizionamento che inizia sin da quando le persone sono ancora degli embrioni fino all’età adulta. A seconda dei geni da cui viene prodotto l’embrione, esso sarà classificato da Alfa Plus Plus a Epsilon, definendo il suo condizionamento e il suo futuro. Una persona Alfa Plus Plus sarà meno condizionata e più libera di pensare e di fare attività non produttive secondo gli standard del governo basato sull’ideologia di Ford. Le persone Epsilon faranno i lavori più umili e saranno fortemente condizionate ad apprezzare questi lavori.

Il sistema politico e di condizionamento, base della distopia di questo romanzo, sono spiegati in modo dettagliato e approfondito, cosa che ho apprezzato parecchio.

Trama

Il mondo nuovo non si limita a costruire un ottimo mondo distopico, ma gli affianca una buona storia a supporto. La trama non è nulla di eccezionale e serve il solo scopo di approfondire ancor di più il worldbuilding, ma questo non è necessariamente un punto a sfavore. Il libro alla fine risulta essere una lettura scorrevole e piacere.

Ritorno al Mondo Nuovo

Ormai sempre insieme al romanzo principale troviamo Ritorno al Mondo Nuovo, una serie di prolissi saggi su vari aspetti del romanzo. Qui Huxley approfondisce elementi come la sovrappopolazione, l’uso e l’evoluzione della politica, il controllo del pensiero tramite propaganda.

Con questi saggi Huxley confronta spesso la sua opera con quella di Orwell, paragonando i diversi tipi di governo e spiegando perché, secondo lui, la sua visione sarà più plausibile.

Non ho letto tutti i capitoli, ma mi sono limitato ai primi due perché sono piuttosto prolissi e non ero particolarmente interessato.

Conclusioni

Lettura d’obbligo se si è appassionati del genere. La trama non è assolutamente memorabile, ma viene compensata dagli elementi distopici.

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