Recensione “Il Trono di Spade: Libro quinto delle cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R. R. Martin

Recensione “Il Trono di Spade: Libro quinto delle cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R. R. MartinIl Trono di Spade: Libro quinto delle cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin
Serie: Cronache del ghiaccio e del fuoco #5
Pubblicato da: Mondadori il 03/11/2015
Generi: Fantasy
Pagine: 1164
Formato: Copertina Rigida
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Recensione senza spoiler

La "vittoria" del leone dei Lannister ha lasciato un'interminabile scia di sangue: sepolto l'infame lord Tywin, assassinato dal proprio figlio nano, finita in catene la regina Cersei, seduto il piccolo re Tommen su un trono di lame pronte a ucciderlo, il destino dell'intero continente occidentale è di nuovo in bilico. Sulla remota Barriera di ghiaccio il temerario Jon Snow è costretto a consolidare con le armi il suo rango di lord comandante dei guardiani della notte mentre, al di là del Mare Stretto, Daenerys Targaryen, l'intrepida Regina dei Draghi, continua a difendere il proprio dominio contro orde di nemici antichi e nuovi. In fuga verso le città libere, il parricida Tyrion Lannister potrebbe essere la chiave di volta della restaurazione della mai realmente estinta dinastia del Drago. Tutto questo però potrebbe rivelarsi disperatamente inutile. Perché ora, veramente... l'inverno sta arrivando.


Con il quinto libro si conclude -spero temporaneamente- la saga del Trono di Spade di George Martin. Quest’ultimo libro torna indietro nel tempo e narra di eventi di cui avevamo già sentito parlare nel libro precedente, ma stavolta li viviamo in prima persona, proseguendo poi oltre la conclusione del quarto libro.

Arrivati ormai al quinto capitolo della saga le cose da dire nuove nelle recensioni sono finite. Oltre ai soliti elogi su trama, personaggi e descrizioni, adesso che non ho più seguiti da leggere mi rendo conto di quanto pessimi siano i finali scritti da George Martin. Gli ultimi capitoli del libro si concludono tutti in un cliffhanger, non chiudendo praticamente nessuna sottotrama e aprendo invece la porta a nuove speculazioni. Se prima non avevo fatto caso a questa cosa, adesso che sono arrivato all’ultimo libro mi pesa particolarmente.

Inoltre, dopo aver letto altre recensioni sulla saga, mi sono reso conto che effettivamente il modo in cui l’autore “usa” le donne in questa saga è alquanto disturbante. Ogni donna è una fessa, una prostituta o orribile e spesso ci sono descrizioni di stupri molto dettagliati e spesso ridicoli per via delle descrizioni. Se prima questa cosa non mi tangeva, in questo libro l’ho trovata molto fastidiosa.

Speravo in una conclusione migliore per questa grande saga che mi aveva fanno innamorare, peccato.

Alcune note su George R.R. Martin

George R R Martin

Scrittore statunitense (n. Bayonne, New Jersey, 1948). Conseguita la laurea in Giornalismo (Northwestern University, Evanston), nel 1971 ha iniziato a pubblicare i suoi racconti fantascientifici su diverse riviste specializzate; si ricorda in proposito A song for Lya (1973), vincitore del Hugo Award. Nella prima metà degli anni Ottanta ha ottenuto il favore della critica con romanzi quali Fevre dream (1982) e The armageddon rag (1983). Le vendite però non erano tali da garantirgli entrate consistenti, così si è dedicato per qualche tempo alla sceneggiatura di serie televisive; tra queste Beauty and the beast, di cui è stato anche produttore esecutivo. La fama internazionale è arrivata nel 1996 con la pubblicazione di A game of thrones, primo capitolo della saga fantasy A song of ice and fire: tradotta in diverse lingue (tra cui anche l’italiano), ha ispirato la fortunata serie televisiva Game of thrones (HBO, 2011). Tra le sue opere più recenti occorre segnalare: A dance with dragons (2011; trad. it. 2012); The princess and the queen (2013; trad. it. 2014); Dangerous women (2013; trad. it. La ragazza nello specchio, 2015); Fire & blood (2018; trad. it. 2018); The winds of winter (2021).

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