Recensione “Metro 2034” di Dmitry Glukhovksy

Recensione “Metro 2034” di Dmitry GlukhovksyMetro 2034 di Dmitry Glukhovsky
Serie: Metro #2
Pubblicato da: Multiplayer.it Edizioni il 16/10/2016
Generi: Apocalittico, Distopia, Fantascienza
Pagine: 460
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Metro 2034 è un romanzo di fantascienza ambientato in una Mosca post apocalittica in rovina, dove radiazioni e chimere create geneticamente hanno reso la superficie completamente inabitabile dagli esseri umani. Più profondo e filosofico rispetto al primo capitolo, Metro 2034 è stato definito "un noir post atomico" unico nel suo genere, in cui molti dei personaggi già centrali in Metro 2033, vengono meglio definiti nel carattere con l'aggiunta di una nuova giovane eroina adolescente, attraverso cui Glukhovsky introdurrrà per la prima volta il tema dell'amore. Metro 2034 è una storia di scelte. Scelte tra il bene e il male, tra il fine e mezzi, tra amore e dovere, tra mali minori e maggiori. Sono decisioni che possono cambiare la vita di una persona e sulle quali poggia il destino del genere umano… solo l'amore, la speranza e la fede possono far sopravvivere gli uomini in un mondo senza speranza per il domani.


Secondo libro della trilogia di Metro, seguito di Metro 2033 e “prequel” di Metro 2035.

A differenza del primo ho trovato Metro 2034 estremamente più difficile da leggere e da comprendere. Il primo capitolo si concentrava più nella descrizione di ciò che si provava a vivere e muoversi nella Metro, riuscendo perfettamente a rendere le emozioni di paura e timore, mentre questo sequel punta più a descrivere i pensieri – piuttosto profondi e filosofici – del protagonista, “Omero”. Ebbene sì, il libro presenta un nuovo protagonista principale, una vecchia conoscenza e un protagonista un po’ minore, la cui storia viene narrata con un’interessante metodo che alterna la sua storia a quella dell’altro protagonista fino al punto in cui queste si uniscono. Sicuramente un concept interessante ma che per la prima metà risulta abbastanza confusionario. La storia principale occupa sempre la maggior parte dei capitoli tanto che a volte non capivo l’utilità della storia “secondaria”, che risulta infatti essere solamente di supporto (minimo) alla principale.

Una rappresentazione della metropolitana nella serie

Le parti dove vengono descritti i pensieri del protagonista sono numerose al punto di essere eccessive e noiose. Rallentano la lettura e spesso le ho saltate per non annoiarmi fino al sonno. Il fatto che egli stesso non sia particolarmente interessante non aiuta.

Il libro è facilmente divisibile in tre parti:
Parte 1: 2/3 del libro si trovano in questa parte. Lunghissimi monologhi interiori del protagonista interrotti solo da un paio di righe di storia. Quando pensi di star per capire qualcosa inizia un ulteriore monologo, seguito da una parte della storia secondaria di cui già ti eri scordato.
In questa parte la storia avanza lentamente. Così noiosa che ho smesso di leggere questo libro per un mese.
Parte 2: I monologhi si fanno più rari, inizi a capire cosa sta succedendo in entrambe le parti della storia (La principale e quella secondaria). Vedi un bagliore di speranza in questo libro.
Parte 3: Qui l’autore finisce le idee per i pensieri introspettivi e difatti non se ne vedono più. Siamo verso la fine del libro e la storia procede come un treno. Non ci si rende conto e si arriva al finale. Dopo tutta questa attesa forse mi aspettavo un finale più ricco.

In conclusione, se volete avere una visione completa della saga consiglio ovviamente l’acquisto, considerando comunque che il prezzo (attuale) di 15 euro è, a mio parere, esagerato.
Se vi state chiedendo se dovete leggere 2034 prima di passare a 2035… no. Non serve nemmeno a spiegare come sono successe determinate cose e crea invece solo altri dubbi. Saltatelo a piedi pari senza paura.

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