Recensione “Niente canzoni d’amore” di Charles Bukowski

Recensione “Niente canzoni d’amore” di Charles BukowskiNiente canzoni d'amore di Charles Bukowski
Pubblicato da: TEA Generi: Poesia
Pagine: 224
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Ventuno racconti di vita, di sesso, di naufragi metropolitani in un'America emarginata e disperata Scrivere è «uno dei modi più belli di passare la notte che mai sia stato inventato», specialmente se lo si completa con un paio di bicchieri di vino. Con questa affermazione termina «Scrittori», uno dei ventuno racconti riuniti in questa raccolta, dove, Bukowski, ancora una volta, fissa brandelli di una vita americana disperata e randagia. Una vita fatta di sbornie occasionali, sesso promiscuo, lavori precari, espedienti d'ogni genere; una vita che, in queste storie di solitudine e di emarginazione, appare sempre come una beffarda presa in giro dei desideri umani e che, pur maledicendo l'onnipotenza del caso, vi soccombe senza opporre resistenza.


Niente canzoni d’amore è una raccolta di racconti brevi contenente storie caratterizzate dalla prosa tipica della narrativa di Bukowski, con frasi brevi ma d’impatto, e da argomenti come alcolismo, lavori pessimi e vite insoddisfacenti. tipici dell’autore.

Dopo aver letto tutta la narrativa autobiografica di Bukowski, questa raccolta di racconti risulta essere una piacevole sorpresa.

Ho trovato i racconti angoscianti, a tratti opprimenti. I protagonisti delle storie ricordano molto Henry Chinaski, alter ego di Bukowski, sia per carattere che per le vicende che li coinvolgono.

Conclusioni

Niente canzoni d’amore è una raccolta di racconti di veloce lettura e godibile, sopratutto se già si conoscono lo stile e i temi di Bukowski.

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