Recensione “L’ultimo cavaliere” di Stephen King

Recensione “L’ultimo cavaliere” di Stephen KingL'ultimo cavaliere di Stephen King
Serie: La Torre Nera #1
Pubblicato da: Sperling & Kupfer il 13/06/2017
Generi: Fantasy
Pagine: 224
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

"L'ultimo cavaliere" è il primo romanzo della serie "La Torre Nera", che ha impegnato il genio creativo di Stephen King per oltre trent'anni: una saga fantastica, ambientata in un mondo di sinistre atmosfere e macabre minacce, che appare come lo specchio oscuro di quello reale... Qui, in uno sconfinato paesaggio apocalittico, l'eterno, epico scontro fra il Bene e il Male s'incarna in uno dei più evocativi personaggi concepiti dall'autore: il pistolero Roland di Gilead, l'ultimo cavaliere di un mondo "che è andato avanti", leggendaria figura di eroe solitario sulle tracce di un enigmatico uomo in nero, verso una misteriosa Torre al centro dell'universo.


Riassunto brevissimo

Un pistolero, ultimo tra i suoi simili, compie un viaggio per cercare non si sa bene cosa.

Recensione

Primo libro della saga della Torre Nera di Stephen King, scritto in età giovanile e, come detto da lui stesso nell’introduzione, influenzato dai seminari di scrittura creativa. Questo volume è stato rivisto in previsione del proseguimento della serie, ma si nota comunque l’immaturità (passatemi il termine) nella scrittura dell’autore. Non che sia una cosa negativa, assolutamente. King stesso nell’introduzione ne parla e approvo pienamente la sua scelta: “pulire” il racconto senza stravolgerlo. Ci troviamo quindi di fronte a un libro che scorre senza troppi intoppi, rallentando solo saltuariamente.

Trama

La trama del libro è confusionaria, per essere cortesi coi termini. King narra la storia come se questo non fosse il primo libro: personaggi con più nomi, vicende citate ma mai spiegate, parole random usate per definire cose, o forse creature, a noi ancora sconosciute. Sono sicuro che nei libri successivi pian piano tutto si farà più chiaro, ma come partenza è stata forse troppo caotica.

Senza considerare il fattore caos, la storia è banale e lineare. Il nostro caro protagonista, Roland, compie un viaggio da un punto A a un punto B, con in mezzo un flashback lungo, un incontro con un nuovo personaggio e un ultimo flashback breve. Niente di esaltante o di inaspettato accade mai, è tutto lineare e prevedibile, il che rende il libro piuttosto noioso da questo punto di vista.

Personaggi

I personaggi sono tutti piatti e banali, partendo dal protagonista fino ai personaggi secondari. Roland, l’ultimo cavaliere, non è un personaggio memorabile. Sembra l’ideazione di un bambino quando gli viene chiesto di creare un personaggio “figo”. Il pistolero silenzioso, che viaggia da solo, piace alle donne e che non sbaglia quasi mai un colpo. Spero fortemente che nei libri successivi verrà ampliata la sua personalità.

Il ragazzino che accompagna Roland dalla metà del libro è ancora peggio. Non sa e non ricorda nulla, e da quanto possiamo capire viveva nel nostro mondo prima di morire in un incidente (ovviamente il collegamento tra i due mondi non viene spiegato in questo volume). Questo personaggio viene usato solo per allungare il brodo, MEZZO SPOILER: tant’è che quando deve essere eliminato, King lo fa in poche righe e, almeno personalmente, la sua scomparsa non mi ha fatto alcun effetto. Magari in uno dei libri successivi King lo riprenderà grazie a qualche strano trucco, chissà.

Degli altri personaggi non c’è bisogno nemmeno di parlarne. A parte Cort, l’istruttore del giovane Roland, unico personaggio abbastanza differente da poter essere ricordato, gli altri sono tutti inutili comparse.

Edizione

Il volume, nel classico stile delle edizioni Pickwick, presenta i testi della copertina in rilievo. Nella pagine che dividono il libro in parti vi sono piccoli disegni, i quali di per sé non aggiungono nulla ma risultano comunque essere un’aggiunta molto apprezzata. Infine, non vi sono errori di alcun tipo. Un’edizione di ottima qualità.

Conclusioni

Non posso parlare del libro in quanto parte di una saga completa, ma bensì solo del libro di per sé. Storia e personaggi banali, tante cose del mondo inventato da King non vengono spiegate (ma forse lo saranno nei libri successivi).
Da leggere con l’intenzione di proseguire la saga, poiché da solo vale ben poco.

Alcune note su Stephen King

Stephen King

Scrittore statunitense (n. Portland, Maine, 1947). Specializzato in romanzi e racconti horror, la sua prolifica carriera è cominciata nel 1974 con il romanzo Carrie, per poi affermarsi con The Shining nel 1977 e continuare con una grande produzione di scritti che ha fatto di K. uno degli autori più popolari del suo tempo, popolarità raggiunta anche grazie alla sua attività di sceneggiatore, produttore e attore cinematografico.

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