Recensione “La porta proibita” di Tiziano Terzani

Recensione “La porta proibita” di Tiziano TerzaniLa porta proibita di Tiziano Terzani
Pubblicato da: TEA Generi: Letteratura di Viaggio
Pagine: 272
Formato: Copertina Flessibile
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Recensione senza spoiler

Nel febbraio 1984 (otto mesi prima che questo libro venisse pubblicato) Tiziano Terzani fu arrestato a Pechino, perquisito, sottoposto a penosi interrogatori, dichiarato «non adatto a vivere in Cina» e infine espulso.Vi era vissuto per quattro anni, con moglie e figli, esercitando la professione di giornalista, attirato dal fascino della «diversità» che l’esperimento comunista cinese aveva irradiato sui giovani di tutto il mondo.In quei quattro anni aveva voluto guardare oltre il «mito ».Aveva scritto delle immense contraddizioni del socialismo cinese, dal primo Mao, attraverso la cosiddetta Banda dei Quattro, fino al nuovo corso di Deng Xiaoping; degli irreparabili guasti provocati dalla Rivoluzione Culturale; del «capitalismo» strisciante accettato in certe zone di confine.Aveva visto splendidi tesori della plurimillenaria storia e cultura cinese distrutti in nome di un «nuovo» spesso colpevole di edificare cattedrali nel deserto.Aveva percorso il Paese servendosi di tutti i mezzi possibili, non ultima la bicicletta, per uscire dagli itinerari canonici e parlare davvero con la gente.Aveva mandato i propri figli in una scuola cinese.Aveva voluto vivere da «cinese» per arrivare, tuttavia, a sentirsi veramente cinese soltanto negli ultimi giorni di permanenza in Cina, quelli dell’arresto, del confronto con la polizia, dell’autocritica scritta a comando, della rieducazione.Ricco di notizie e dati, di considerazioni e umori, questo libro in cui Tiziano Terzani – in Cina, Deng Tiannuo – racconta la propria esperienza nel Paese di Mezzo è al tempo stesso un reportage giornalistico, una cronaca di viaggio, un trattato di sinologia contemporanea e l’appassionante romanzo di un’avventura umana.


Dopo La Cina in dieci parole ecco un’altro libro a tema Cina, composto dagli articoli di Tiziano Terzani scritti per Straude durante la sua residenza nel paese.

Contenuti

Il libro è diviso in capitoli per regione o per tema. Ognuno di essi è composto da parecchie pagine e descrive, nel classico stile dettagliato e romanzato di Terzani, la politica e gli avvenimenti relativi al luogo o allo stato in generale.

Molto spesso certi concetti sono ripetuti innumerevoli volte, poiché inizialmente i capitoli erano articoli a sé stanti. Inoltre il libro tratta del periodo di Deng Xiaoping, con parecchi paragoni tra la nuova Cina e la vecchia Cina di Mao (proprio come La Cina in dieci parole), perciò sarebbe più corretto considerarlo saggio storico.

Alcuni argomenti sono trattati in modo non troppo approfondito e certi personaggi vengono solo nominati, quindi spesso sta al lettore approfondire da sé ciò che non viene spiegato dettagliatamente nel libro.

Edizione

L’edizione da me letta si tratta della penultima in ordine cronologico, da me preferita all’ultima per via delle copertine. Dopo aver letto Buonanotte, signor Lenin nella nuova edizione posso dire che, pur avendo una copertina che non mi piace, la qualità generale è maggiore. Il testo è leggermente più grande, la copertina è più resistente e i margini sono più spaziosi. Tutto sommato anche questa edizione è comoda da leggere, ma non quanto la nuova.

Conclusioni

Un ottimo libro, seppur datato e non sempre scorrevole. Sarà sicuramente una piacevole lettura per gli appassionati della Cina o della storia in generale.

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